scalzi e muti camminano
con occhi né allegri né tristi,
vogliosi soltanto di vedere
il punto oscuro dietro la pagina;
ed io sono uno di loro.
Sto seguendo
tracce nella neve di te
mentre scorrono a fiumi
lacrime di ombrelli bagnati
e, al limitare del bosco,
finalmente ti scorgo.
Come variopinte ed uniche capanne
in riva al lago della vita
vogliamo perderci e ritrovarci,
lingue assopite dai baci,
per sdraiarci al sole stesi
ad asciugare i resti dell’ombra.
(pubblicata nel libro "E il naufragar m'è dolce in questa radio.. -antologia di poeti contemporanei" Aletti Editore)
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