venerdì 11 giugno 2010

Voci

I dispetti, le vendette
di amici andati via
senza salutare
questa è la mia vita
tra mani vuote e piene
gioe incrociate e voci
e foto che credi
di conservare nei cassetti
dove c'è solo polvere

L'orto s'è sfogliato
non ho nemmeno un frutto
da spaccare per la polpa
abita qui il signore
dei folli
quello che dice e non dice
che ha in testa
un cappello e va in giro
con le toppe al culo

giovedì 10 giugno 2010

Omar

Il mio nome è Omar
e vendo tappeti.
Non vado in giro per strada
è la gente che viene
ed io espongo la merce:
grossi tappeti intrecciati a mano
che odorano di capra e sudore,
che hanno i colori della sabbia
e l'eleganza del crotalo arrotolato.

Omar, mi dicono,
decidi tu per me, quale prendere,
quale tipo tenere sotto il tavolo
e dimmi cosa fare
quale tonalità si addice alla mia psiche.
Io rispondo:
prendi il rosso con le case
è il migliore per stendersi sopra
e per fare l'amore.

Non basta ora seguire orme

I tuoi vecchi amici
stanno tornando e dicono
che è meglio tacere
riportare alla terra
quel che essa vuole
non prendere nulla
e cercare di trovarsi
un rifugio tra le dita

Mia madre ha il male
che non potrebbe sostenere
si porta appresso
torce spente
e di notte inciampa
nei gatti tormentati
che trascinano code

E' che non basta
ora seguire orme
ci aspetta un vuoto
da riempire con l'amore
un vuoto che spettina
i muri, ci barrica
in case sempre chiuse
e i cani muti
vigilano sui sogni
rovesciati in mezzo
alle strade unte
di sale

mercoledì 9 giugno 2010

Crisantemi

Ho messo crisantemi
sulla tomba della volgarità
ho inchiodato i miei piedi
al tappeto buono
proprio davanti alla visione
drogata di noi che giochiamo
a palla con la luna
e voltiamo le spalle
a tutte le oscenità
lasciandole sole
a morire

lunedì 7 giugno 2010

Segreti

Sulla superficie oleosa
di questa patina davanti agli occhi
si riflettono i raggi
molesti di un sole
che ci appare ancora acceso

Ma i tuoi occhi
raccontano segreti
che non vuoi rivelare
dipingono le onde
su un mare che già chiama
il pescatore di perle
a gettarsi nell'abisso
da cui non uscirà
se non guidato dal suono
di mille bolle di luce.

Emersione

Peccato che sia così facile amarti avrei voluto soffrire almeno un po' conquistare dentro di me quel grumo duro ammorbidendolo di te inv...