Lontano da te come la luna
profonda luminosa compagna,
soltanto la memoria allaccia
quel che resta di un momento:
pochi e luminosi oggetti,
un peluche, una sciarpa di seta.
Cammino e non so perché
continuo a piegare la testa
per ascoltare il colpo secco
di un ramo che si spezza
nel bosco.
mercoledì 6 novembre 2013
mercoledì 16 ottobre 2013
Ogni giorno cambia tutto
Ogni giorno cambia tutto
il mio modo di pensare
si mischia all'afa che schiaccia,
all'odore di silicio e pane
(e pace non verrà
troppo presto
saremo già morti
soli nelle buche
riempite del nostro astio),
cammini della terra,
sentieri che esiliano,
posti nascosti nel bosco,
cuore di silenzi in
cattedrali sicure.
Nostra fonte, allevamento
dei semplici respiri,
e tutto dice amore
piega la testa
e stringe braccia
giace in fondo al mare
il mio orgoglio
come stretta maniglia
di una porta arrugginita.
Salve orgoglio!
Hai vinto sotto
mentite spoglie!
il mio modo di pensare
si mischia all'afa che schiaccia,
all'odore di silicio e pane
(e pace non verrà
troppo presto
saremo già morti
soli nelle buche
riempite del nostro astio),
cammini della terra,
sentieri che esiliano,
posti nascosti nel bosco,
cuore di silenzi in
cattedrali sicure.
Nostra fonte, allevamento
dei semplici respiri,
e tutto dice amore
piega la testa
e stringe braccia
giace in fondo al mare
il mio orgoglio
come stretta maniglia
di una porta arrugginita.
Salve orgoglio!
Hai vinto sotto
mentite spoglie!
Rosso
Questa storia che non dorme
rossa come il traffico,
come un pezzo di carne
che poi annerisce,
è di quel rosso che parlo,
un po' sfumato alla fine
Questa storia di un rosso inutile
non sappiamo cosa sia
e ciascuno la tiene in mano
suda , ferisce, ama se può
e quel rosso appare sempre
al tramonto e all'alba
rossa come il traffico,
come un pezzo di carne
che poi annerisce,
è di quel rosso che parlo,
un po' sfumato alla fine
Questa storia di un rosso inutile
non sappiamo cosa sia
e ciascuno la tiene in mano
suda , ferisce, ama se può
e quel rosso appare sempre
al tramonto e all'alba
lunedì 10 giugno 2013
Ai posteri
Ai posteri lascio la mia testa
col collo storto e il panno
con cui ho deterso
il sudore dalla fronte
(troppo poco forse)
le autostrade solcate dalle falene
nel loro bizzarro modo
di penetrare la luce,
di sciogliere la matassa
della loro tiepida vita
infine i demoni che
mi hanno messo all'angolo
per troppo tempo,
ma che ho distrutto
col mio invidiabile sorriso
col collo storto e il panno
con cui ho deterso
il sudore dalla fronte
(troppo poco forse)
le autostrade solcate dalle falene
nel loro bizzarro modo
di penetrare la luce,
di sciogliere la matassa
della loro tiepida vita
infine i demoni che
mi hanno messo all'angolo
per troppo tempo,
ma che ho distrutto
col mio invidiabile sorriso
Ombra
Se un giorno un oscuro presagio
fosse lanciato sull'ombra, la mia,
avrei molte cose da temere:
il distacco traumatico,
la perdita del volo notturno,
la solitudine del fratello rimasto,
la mia umanità intera.
fosse lanciato sull'ombra, la mia,
avrei molte cose da temere:
il distacco traumatico,
la perdita del volo notturno,
la solitudine del fratello rimasto,
la mia umanità intera.
Strade vuote
Oggi le strade sono vuote
ma traboccano di parole
sono stanche di treni
di viaggi, di condanne
livide di noia ammiccano
ai paralumi chiusi tra stelle
che non filtrano soli nuovi
ma che aspettano segnali
di costose rivoluzioni
ma traboccano di parole
sono stanche di treni
di viaggi, di condanne
livide di noia ammiccano
ai paralumi chiusi tra stelle
che non filtrano soli nuovi
ma che aspettano segnali
di costose rivoluzioni
venerdì 24 maggio 2013
Crisi
Crisi o non crisi
le parole non mi bastano
pane o non pane
le braccia flaccide
e i nasi rossi
mi inseguono
ho voluto l'amore
ho preteso il conto
ma
crisi o non crisi
verrà notte
(già viene)
e troverà bambini
morti
e disastri da uragano
e crisi
ma non crisi
delle parole
crisi dei giardini
occhi che vedono
le siepi e le serpi
e ancora crisi
ma non quella crisi
da video
crisi senza senno
stanca
portata al suicidio
spenta
e poi la crisi
verrà
le parole non mi bastano
pane o non pane
le braccia flaccide
e i nasi rossi
mi inseguono
ho voluto l'amore
ho preteso il conto
ma
crisi o non crisi
verrà notte
(già viene)
e troverà bambini
morti
e disastri da uragano
e crisi
ma non crisi
delle parole
crisi dei giardini
occhi che vedono
le siepi e le serpi
e ancora crisi
ma non quella crisi
da video
crisi senza senno
stanca
portata al suicidio
spenta
e poi la crisi
verrà
mercoledì 3 aprile 2013
Dove sia
Dove sia la messa
dove sia il cuore
non sapremo
e con la sedia del danno
panno dei sudari accogli
l'io furibondo dei dementi:
mi hai schiaffeggiato e ho temuto
un bosco di serpenti.
Di sudore appassiamo
sui giacigli poveri dei poveri,
voci e scudi tendiamo
ai cocci dei nervi scuri,
poi scaviamo le trincee
e diciamo di stare bene
come piccoli rovi stenti su sassi:
la pioggia non ci aspetta
più
Lo sai che ti amo
Lo sai che ti amo
ma non dirtelo sarebbe
togliere l'acqua che
mi blocca il cervello
in un sogno di cui non ho
certezza
lunedì 11 marzo 2013
Storia di un viaggio
Nel sole dei terremoti
si cammina come fantasmi
e macerie permettono
un fugace sguardo dove
chiede udienza la morte
Suole di scarpe picchiano
un selciato bianco di sale
siede il padrone e guarda
il sudore che porta denaro
e placa la sua sete di potere
Oggi la luce ha un fragrore
che attanaglia l'anima
e il metallo fonde i ruderi
di una civiltà bruciata
sabato 8 dicembre 2012
Ovetto
Ecco si apre
e ne esce un verme
o un pulcino
o l'isola con la palma
che tanto ti piace
intanto vigila il cielo
i cocci si incrinano
e l'economia non si ferma:
Cristo & company
e tutta la sua pietanza.
I letti di sera
aspettano corpi
che si stendano
e i suini capiscono
che il loro destino
sta nelle cosce rosa.
Sono questi i poeti
fottuti dai sogni d'amore
dal lugubre vagito
delle bare fresche
e rimane un bidone di sogni
da spostare per raccogliere
denaro.
e ne esce un verme
o un pulcino
o l'isola con la palma
che tanto ti piace
intanto vigila il cielo
i cocci si incrinano
e l'economia non si ferma:
Cristo & company
e tutta la sua pietanza.
I letti di sera
aspettano corpi
che si stendano
e i suini capiscono
che il loro destino
sta nelle cosce rosa.
Sono questi i poeti
fottuti dai sogni d'amore
dal lugubre vagito
delle bare fresche
e rimane un bidone di sogni
da spostare per raccogliere
denaro.
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