I denti dicono che il volo
si è interrotto,
nel silenzio i cocci si
infrangono sul pavimento
ritornando ad essere qualcosa,
qualcuno di inconfondibile.
Nel giardino del non-sé
si consuma la tragedia:
l'io muore ucciso da sicari
nascosi nell'ombra
e il corpo è bruciato
fino alla polvere d'ossa.
Tutto s'è rovinato:
i vecchi castelli
non temono il tempo.
Mia madre dal divano
dice che è nato
il figlio unigenito.
Non si scappa
dal pianto della mente,
solo col mio passo
posso camminare
e guardo e guardo
senza vedere.
Nessun commento:
Posta un commento