venerdì 5 novembre 2010

Giardino del non-sé

I denti dicono che il volo
si è interrotto,
nel silenzio i cocci si
infrangono sul pavimento
ritornando ad essere qualcosa,
qualcuno di inconfondibile.

Nel giardino del non-sé
si consuma la tragedia:
l'io muore ucciso da sicari
nascosi nell'ombra
e il corpo è bruciato
fino alla polvere d'ossa.

Tutto s'è rovinato:
i vecchi castelli
non temono il tempo.
Mia madre dal divano
dice che è nato
il figlio unigenito.

Non si scappa
dal pianto della mente,
solo col mio passo
posso camminare
e guardo e guardo
senza vedere.

Nessun commento:

Posta un commento

Emersione

Peccato che sia così facile amarti avrei voluto soffrire almeno un po' conquistare dentro di me quel grumo duro ammorbidendolo di te inv...