lunedì 31 maggio 2010
LAO TSUN, PISCIALETTO ZEN
Lao Tsun, piscia-letto zen
coglie la rosa rossa
della follia
respira
sgretolando i sensi
come sassi
poi con una pertica
sale sulla schiena
di una nuvola
(la sua ultima occasione
per volare via)
Cavalca Lao Tsun
nel grande galoppatoio del cielo
nel silenzio assordante
vibra solo il suo cuore
(è un diapason
da seguire,
l'unico regolamento
da ascoltare)
senza aberrazione
o maschera da mercante,
senza gloria da cercare,
senza il catetere delle illusioni,
senza frullati di passione;
guarda giù dalla sua nuvola
e non c'è più nessun Lao Tsun
nessun piscia-letto zen
(puoi scrivere l’ideogramma
uomo + nuvola = vuoto)
coglie la rosa rossa
della follia
respira
sgretolando i sensi
come sassi
poi con una pertica
sale sulla schiena
di una nuvola
(la sua ultima occasione
per volare via)
Cavalca Lao Tsun
nel grande galoppatoio del cielo
nel silenzio assordante
vibra solo il suo cuore
(è un diapason
da seguire,
l'unico regolamento
da ascoltare)
senza aberrazione
o maschera da mercante,
senza gloria da cercare,
senza il catetere delle illusioni,
senza frullati di passione;
guarda giù dalla sua nuvola
e non c'è più nessun Lao Tsun
nessun piscia-letto zen
(puoi scrivere l’ideogramma
uomo + nuvola = vuoto)
Lungotevere
Quest'acqua che scorre
come sangue in un'aorta
e te che giochi
arricciando i tuoi capelli
Sono ad un passo
dal fiume
e dal tuo cuore
pronto a tuffarmi
dentro uno dei due
Poi sorridi
ed hai capito
che le mie braccia
sono un nido
che ho voglia di te
che ho atteso troppe vite
il tuo ritorno
come sangue in un'aorta
e te che giochi
arricciando i tuoi capelli
Sono ad un passo
dal fiume
e dal tuo cuore
pronto a tuffarmi
dentro uno dei due
Poi sorridi
ed hai capito
che le mie braccia
sono un nido
che ho voglia di te
che ho atteso troppe vite
il tuo ritorno
Isola di silenzio
Isola di silenzio,
giorno di solstizio;
caro babbo e cara mamma
si vede lontano un miglio
che mi amate teneramente
ma non ci ho mai creduto
veramente.
Isola di silenzio
in mezzo ai flutti
di questo natale
affogato nel cibo;
i miei datteri
affogano nei gorghi
delle mamme annoiate.
Isola di silenzio
e tutto tace.
Lascio il mio fucile
appoggiato
e mi stendo:
sono solo stanco
di essere falso.
giorno di solstizio;
caro babbo e cara mamma
si vede lontano un miglio
che mi amate teneramente
ma non ci ho mai creduto
veramente.
Isola di silenzio
in mezzo ai flutti
di questo natale
affogato nel cibo;
i miei datteri
affogano nei gorghi
delle mamme annoiate.
Isola di silenzio
e tutto tace.
Lascio il mio fucile
appoggiato
e mi stendo:
sono solo stanco
di essere falso.
venerdì 28 maggio 2010
Olocausto
C'erano fosse aperte
e ossa bianche
sul fronte
e capanne all'orizzonte.
Mio caro amico
vedi il mio cuore
che pulsa di gioia
e su questa guerra
sparge liquidi vivi.
Dico ai morti
di voltarsi e mostrare
il buco nei loro calzoni,
l'orrore del silenzio
inaudito che li copre
e la voce che ancora
vola nel vento
ai bambini ignari.
e ossa bianche
sul fronte
e capanne all'orizzonte.
Mio caro amico
vedi il mio cuore
che pulsa di gioia
e su questa guerra
sparge liquidi vivi.
Dico ai morti
di voltarsi e mostrare
il buco nei loro calzoni,
l'orrore del silenzio
inaudito che li copre
e la voce che ancora
vola nel vento
ai bambini ignari.
Il sole in faccia
Non credo di avere
attimi o miracoli
che possano liberarmi
mi basta, per ora
sentirmi,
abbandonarmi al sole
che spesso è velato di umido.
Sento i tuoi passi
e lascio vagare
lo sguardo sui tetti
dove forse ti vedrò
appollaiata,
come un passero
o una strega sulla scopa.
E l'estate poi
arriva:
c'è un mucchio
d'argilla
in fondo alla discesa
e un figlio
stretto nel cuore.
attimi o miracoli
che possano liberarmi
mi basta, per ora
sentirmi,
abbandonarmi al sole
che spesso è velato di umido.
Sento i tuoi passi
e lascio vagare
lo sguardo sui tetti
dove forse ti vedrò
appollaiata,
come un passero
o una strega sulla scopa.
E l'estate poi
arriva:
c'è un mucchio
d'argilla
in fondo alla discesa
e un figlio
stretto nel cuore.
Certezza
Un cero acceso
è l'unica certezza,
e poi il velo anonimo
copre la faccia.
Io pallido mi giro
per guardare la folla
che scalpita dietro di me:
tutti in fila per celebrare
il mio funerale.
è l'unica certezza,
e poi il velo anonimo
copre la faccia.
Io pallido mi giro
per guardare la folla
che scalpita dietro di me:
tutti in fila per celebrare
il mio funerale.
giovedì 27 maggio 2010
L'estetica del vento
L'estetica del vento
che ti spettina i capelli
è maggiore di quella
del tuo parrucchiere
che cerca la perfezione
degli schemi
e fa torto alla tua bellezza
che è fatta d' aperture,
di linee in movimento,
di balzi continui nel tempo.
che ti spettina i capelli
è maggiore di quella
del tuo parrucchiere
che cerca la perfezione
degli schemi
e fa torto alla tua bellezza
che è fatta d' aperture,
di linee in movimento,
di balzi continui nel tempo.
Grigio
L'uomo in grigio
cammina curvo
attraversa la strada
guardingo;
l'uomo in grigio
tiene stretta al cuore
la sua borsa grigia
e la vita che
non osa vivere
non osa aprire
Da anni fa
la stessa strada,
da anni si porta addosso
la stessa maschera grigia
e pensa a sua mamma
alla minestra calda
della sera,
al suo ultimo amore
andato male,
al suo dolore
intercostale.
cammina curvo
attraversa la strada
guardingo;
l'uomo in grigio
tiene stretta al cuore
la sua borsa grigia
e la vita che
non osa vivere
non osa aprire
Da anni fa
la stessa strada,
da anni si porta addosso
la stessa maschera grigia
e pensa a sua mamma
alla minestra calda
della sera,
al suo ultimo amore
andato male,
al suo dolore
intercostale.
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