lunedì 17 maggio 2010

Tivoli 15 maggio 2005

La natura lascia
scrivere su di sè
tutti i versi del mondo
e ti accoglie
nel suo grembo
sempre gravido di segni.
In cerchio
abbiamo creato un filo
che univa
la difficile bellezza
del vivere
le nostre storie diverse,
lo abbiamo dipanato
come rosario
timorosi
e consci
di stare attraversando
un terreno sacro
che esigeva la nostra
completa nudità.
E' in quello scorgersi
così uguali,
nell'urgenza di dire
le cose che voce non hanno,
di farle rimbalzare
tra le pareti trasparenti
del cielo,
che le solite domande
riavevano un senso:
perchè scrivo?
cosa sto cercando?

Nessun commento:

Posta un commento

Emersione

Peccato che sia così facile amarti avrei voluto soffrire almeno un po' conquistare dentro di me quel grumo duro ammorbidendolo di te inv...