mercoledì 12 maggio 2010

Ore 22

Una luce si spegne
interno vuoto
saliscendi di tapparelle
i suoni del silenzio
nel buio

I vertici
ipnotizzano
puntano a certezze
non esaudite
come topi
rosicchiano
i tacchi a spillo
del Sé

e questa incontinenza
di sentimenti
si esprime inaudita
ombra di vecchie foto
bianco e nero
inscatolate

Vorrei che il sonno
piovesse sugli occhi
che questo continuo
temporale smettesse
ma ho manette
e vetri ai polsi
e stanchezza tanta
di battaglie vuote
contro fantasmi
di sempre

Lascerò uno spiraglio
a questa malinconia
che la luce domani
possa rischiarare
un senso altro
al verbo
sperare

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