L'estate era già arrivata
con i suoi frutti maturi
ed i segni indelebili
del tempo
lasciavano solchi sul viso.
Troppe cose aveva già visto,
tante cose vissute,
il suo cammino però
era dritto,
il passo sicuro.
Niente incertezze:
le paure calpestate,
i dolori assorbiti,
i mali guariti,
le ossa saldate.
In viaggio da sempre,
da quando era nato,
senza meta,
senza tetto,
senza terra sua.
L'estate o l'autunno
non fa differenza.
Ormai troppo stanco
pure per pensare
s'addormentò sotto un platano.
Si destò stralunato:
aveva sognato
di genti e paesi
visti o non visti,
vaghi.
"Sono fatti d'ombra
i sogni" pensò,
poi guardò indietro
e rivide
la sua vita:
Il sentiero già fatto
appariva rude, scarno.
Pietre aguzze
affioravano
tra pozzanghere fangose.
"Il tuo cammino
è segnato.
Guarda avanti
senza rimpianti"
E cominciò a camminare.
Dietro la montagna
il sole si alzava:
La notte
cedeva il passo
alla luce risplendente.
E lui non vedeva l'ora
di arrivare lassù
per sapere cosa ci fosse
alla prossima svolta,
al di là della rupe.
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