Ci pensi come saremo tra vent’anni?
Quello che siamo ci guarda dallo specchio.
Lenta la mano t’accarezza:
vuota d’affanni ti vorrei
nuda e fresca
Linee curve s’aprono al di là
di una finestra:
colline e silenzi incombono
E noi qui persi nella tua terra
tra pantani e l’argilla
foreste nere e aride steppe
aspettiamo
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