Ogni domenica
c'era la messa
e il prete
starnutiva parole
che volavano poi
intorno
e io
non pensavo a nulla
forse ero incosciente
o semplicemente
abbagliato
da tutto quel lusso
esteriore
dei portici, delle vetrate
del crocefisso in legno
poi me ne uscivo
e il sole accecava
e l'aria e gli uccelli
il vento
saturavano la mia
inettitudine
la ghiaia bianca
scricchiolava sotto i miei piedi
che avrei voluto
fossero nudi
un ulteriore tentativo
di sentire il mio corpo
vibrare
con quella musica
d'organo che fuoriusciva
dalla porta della chiesa
e lanciava in aria
gridi
urla
silenzi
gioie
mi scrollai di dosso
l'ultimo baluardo
di mosche
e corsi verso
un punto
sospeso sopra l'orlo
del baratro
era aprile ricordo
un pomeriggio
uno di quelli che il mondo
s'inceppa un momento
uno di quelli
viola
remavo contro
un pugno che volava
in alto e scendeva
proprio verso di me
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