martedì 27 aprile 2010

ESTASI

Ci siamo salutati
quel giorno piovoso
tu ed io imbacuccati
nei cappotti grigi
dell'inverno

Macchine ci sfrecciavano
accanto
mandando schizzi rabbiosi
rabbrividimmo inzuppati
e stanchi di odiarci

Come quel qualcuno
che si lascia trasportare
dall'amore
d'un tratto si ritrova
fermo

In assoluto silenzio
la nave ci porta via
nelle nostre stanze
assurde
per i nostri cuori

L'estasi dell'abbandono
della sottile brama
d'amore
che si ricongiunge
all'ardore

L'amplesso dei giorni felici
un gioco di specchi
strano
di luci che si rincorrono
di cani

Un picchio inutile
batte sul cuore
disturbando anche l'ultima
goccia di sangue
che stilla

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