Crisi o non crisi
le parole non mi bastano
pane o non pane
le braccia flaccide
e i nasi rossi
mi inseguono
ho voluto l'amore
ho preteso il conto
ma
crisi o non crisi
verrà notte
(già viene)
e troverà bambini
morti
e disastri da uragano
e crisi
ma non crisi
delle parole
crisi dei giardini
occhi che vedono
le siepi e le serpi
e ancora crisi
ma non quella crisi
da video
crisi senza senno
stanca
portata al suicidio
spenta
e poi la crisi
verrà
venerdì 24 maggio 2013
mercoledì 3 aprile 2013
Dove sia
Dove sia la messa
dove sia il cuore
non sapremo
e con la sedia del danno
panno dei sudari accogli
l'io furibondo dei dementi:
mi hai schiaffeggiato e ho temuto
un bosco di serpenti.
Di sudore appassiamo
sui giacigli poveri dei poveri,
voci e scudi tendiamo
ai cocci dei nervi scuri,
poi scaviamo le trincee
e diciamo di stare bene
come piccoli rovi stenti su sassi:
la pioggia non ci aspetta
più
Lo sai che ti amo
Lo sai che ti amo
ma non dirtelo sarebbe
togliere l'acqua che
mi blocca il cervello
in un sogno di cui non ho
certezza
lunedì 11 marzo 2013
Storia di un viaggio
Nel sole dei terremoti
si cammina come fantasmi
e macerie permettono
un fugace sguardo dove
chiede udienza la morte
Suole di scarpe picchiano
un selciato bianco di sale
siede il padrone e guarda
il sudore che porta denaro
e placa la sua sete di potere
Oggi la luce ha un fragrore
che attanaglia l'anima
e il metallo fonde i ruderi
di una civiltà bruciata
sabato 8 dicembre 2012
Ovetto
Ecco si apre
e ne esce un verme
o un pulcino
o l'isola con la palma
che tanto ti piace
intanto vigila il cielo
i cocci si incrinano
e l'economia non si ferma:
Cristo & company
e tutta la sua pietanza.
I letti di sera
aspettano corpi
che si stendano
e i suini capiscono
che il loro destino
sta nelle cosce rosa.
Sono questi i poeti
fottuti dai sogni d'amore
dal lugubre vagito
delle bare fresche
e rimane un bidone di sogni
da spostare per raccogliere
denaro.
e ne esce un verme
o un pulcino
o l'isola con la palma
che tanto ti piace
intanto vigila il cielo
i cocci si incrinano
e l'economia non si ferma:
Cristo & company
e tutta la sua pietanza.
I letti di sera
aspettano corpi
che si stendano
e i suini capiscono
che il loro destino
sta nelle cosce rosa.
Sono questi i poeti
fottuti dai sogni d'amore
dal lugubre vagito
delle bare fresche
e rimane un bidone di sogni
da spostare per raccogliere
denaro.
Comiche e tragedie
Voi siete i santi,
ho parlato bene di voi:
avete tutte le carte
per farvi dire di si,
avete speranze da donare,
chiavi da svelare
e noi ascoltiamo rapiti.
Comiche e tragedie
non vi sfiorano
santi siete e santi rimanete
mentre noi smarriti
vomitiamo nell'ombra
le ultime nostre idiozie
o ideologie idiote.
ho parlato bene di voi:
avete tutte le carte
per farvi dire di si,
avete speranze da donare,
chiavi da svelare
e noi ascoltiamo rapiti.
Comiche e tragedie
non vi sfiorano
santi siete e santi rimanete
mentre noi smarriti
vomitiamo nell'ombra
le ultime nostre idiozie
o ideologie idiote.
L'elemento inutile
Si è scoperto l'elemento inutile:
giace sul fondo del mare
e non ha senso che stia lì.
Ha mille occhi e orecchie
ma è cieco al calore,
nell'acqua non desidera.
Un giorno un uomo l'ha posseduto
ma era talmente inutile
che un pescatore l'ha messo in una rete
e l'ha perso in mare.
giace sul fondo del mare
e non ha senso che stia lì.
Ha mille occhi e orecchie
ma è cieco al calore,
nell'acqua non desidera.
Un giorno un uomo l'ha posseduto
ma era talmente inutile
che un pescatore l'ha messo in una rete
e l'ha perso in mare.
mercoledì 31 ottobre 2012
Quel che sono
Quel che sono
è un misto di rabbia
amore e solitudine
violenza, coraggio
inettitudine
lunghe notti
giorni troppo corti
parole dette
gesti importanti negati
quel che sono
è un sogno speso
un pizzico di sale
da aggiungere alla minestra
un coro di voci
impossibili da capire
quel che sono
può provare ad alzarsi
a volte si lascia andare
a volte emigra
lascia vuoti
capisce
si perde
Fratellanza
Sistema d'armi per sparire,
vittime pronte ad annientare,
ottimi modi per bloccare
il respiro al resto del mondo
ma c'è una catena
che si dipana nel profondo
va giù nel mare
tra le cernie e gli ippocampi
poi risale carica di notizie
fresche e di bellezza
fatta di pezzi di sorrisi e mani
da ricostruire, da modellare
Giano
Le danze notturne
dei vecchi,
le mimiche facciali
degli uccelli.
Si mostrano le stelle,
si comunicano i verbi,
si accettano i deserti:
i due opposti si fondono
e camminano di schiena
come gherigli di noce
Contemplazione
Guardare bene dentro
centrare il discorso
rendersi partecipi
interamente
allo svolgersi
(quasi sempre scontato)
del teatro della vita
rendersi poi conto
di galleggiare
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