sabato 16 gennaio 2021

Ode alla Moka (o della vecchiaia)

Cara vecchia Moka

con la tua testa argentata,

gli spigoli aguzzi, sei

gorgogliante e profumata

quando dal tuo tubicino

infiammato l’aroma

sgorga in piccoli rivoli

caldi e neri con quelle

schiume soffici che mi

fanno pregustare il tenero

dono d’amore mattutino.


Ma ormai sei anziana

la gente non ti cura

sei troppo lenta, troppo

macchinosa, non sei “smart”

come dicono oggi. 

Bisogna riempirti, stringerti

accendere un fuoco che ti scaldi

e poi lavarti, smontarti

troppo, veramente troppo

per noi che abbiamo

sempre meno tempo 

sempre meno voglia 

sempre meno

giovedì 12 dicembre 2019

Trincea

L'umidità ci trapana le ossa

ogni tanto guardiamo oltre

a scrutare il nemico nascosto

oliamo le armi, spariamo e un'eco risponde

va avanti così da giorni, da anni

e non ricordiamo esattamente quando

ci seppellimmo qui dentro senza bara

quando qualcuno ci disse di andare

abbracciare le armi che la guerra

era da fare, qualcosa c'era da perdere

molto da guadagnare.


La stanchezza ci ha preso dentro

non possiamo più continuare

siamo quattro o cinque che hanno ceduto

buttiamo le armi, ci spogliamo

le nostre mani sporche

la nostra faccia di nerofumo

ha brandelli di carne che cedono

il coraggio ora è di attraversare

nudi la pianura, oltre la trincea

il coraggio è andare di schiena

senza guardare, senza sperare


mercoledì 17 aprile 2019

Mondo poetico

È solo

un mondo poetico 

il suono del mio nome 

mia mamma 

che mi chiama 

i volti di loro tutti 

cari, odiati, amati

personaggi 

e la scia di lumaca 

flebile 

davanti a me 

seguo

come affascinato 

senza guardarmi intorno 

senza troppe paure 

come un pazzo 

ma era ed è 

il mio mondo poetico 

la vita mia 

che si svela

poco a poco 

teneramente 

 

lunedì 17 settembre 2018

Aviatore

Albeggia, io non ci sono

ho lasciato involucri vuoti 

e abiti che stanno in piedi 

mi resta un grumo 

di dolore e qualche brufolo 

da lavar via 

ma le paure stanno 

attente a non parlare 


da quassù vedo tanto

vedo tutti i torti e

le grandi illusioni 

vedo amori fasulli 

grossi drammi

che gridano, che fanno 

di tutto per essere 

ascoltati

da quassù parto

di nuovo per un viaggio 

ma cosa perdo?

cosa non ho?

Non mi serve niente