venerdì 25 settembre 2020
giovedì 12 dicembre 2019
Trincea
L'umidità ci trapana le ossa
ogni tanto guardiamo oltre
a scrutare il nemico nascosto
oliamo le armi, spariamo e un'eco risponde
va avanti così da giorni, da anni
e non ricordiamo esattamente quando
ci seppellimmo qui dentro senza bara
quando qualcuno ci disse di andare
abbracciare le armi che la guerra
era da fare, qualcosa c'era da perdere
molto da guadagnare.
La stanchezza ci ha preso dentro
non possiamo più continuare
siamo quattro o cinque che hanno ceduto
buttiamo le armi, ci spogliamo
le nostre mani sporche
la nostra faccia di nerofumo
ha brandelli di carne che cedono
il coraggio ora è di attraversare
nudi la pianura, oltre la trincea
il coraggio è andare di schiena
senza guardare, senza sperare
sabato 17 agosto 2019
mercoledì 17 aprile 2019
Mondo poetico
È solo
un mondo poetico
il suono del mio nome
mia mamma
che mi chiama
i volti di loro tutti
cari, odiati, amati
personaggi
e la scia di lumaca
flebile
davanti a me
seguo
come affascinato
senza guardarmi intorno
senza troppe paure
come un pazzo
ma era ed è
il mio mondo poetico
la vita mia
che si svela
poco a poco
teneramente
giovedì 17 gennaio 2019
lunedì 17 settembre 2018
Aviatore
Albeggia, io non ci sono
ho lasciato involucri vuoti
e abiti che stanno in piedi
mi resta un grumo
di dolore e qualche brufolo
da lavar via
ma le paure stanno
attente a non parlare
da quassù vedo tanto
vedo tutti i torti e
le grandi illusioni
vedo amori fasulli
grossi drammi
che gridano, che fanno
di tutto per essere
ascoltati
da quassù parto
di nuovo per un viaggio
ma cosa perdo?
cosa non ho?
Non mi serve niente
domenica 1 luglio 2018
domenica 30 aprile 2017
martedì 20 dicembre 2016
lunedì 12 settembre 2016
Rimani
Hai azzannato l’anima
E la tieni stretta
Col mio cuore pesante
Che gronda
Rimani
Non posso perderti
Sei la mia cometa
Incatenata alle stelle
Una storia affogata
Un pezzo di tenerezza
martedì 2 agosto 2016
Spelonca arroccata
Spelonca arroccata
Sul mare di notte
Bicocca silente
Le onde scompigli
Monda l’anima
Impigrita d’aprile
Riemergi dai flutti
Di questa città marina
Che ride dei nostri conflitti
Che sparisce gentile
Nei relitti sconfitti
Poche lune son passate
Amareggiate nei paraggi
La piaga non c’è a morire
Resta legata al sedile
Dei resti incartati
Dai procedi, dimentica
Il posto non era qui
Ma dietro quella palma
Si celebra la morte del sole
E cadaveri portano lontano
L’odore del mondo ferito
Comprendi ora figlio:
Il cesto delle more esiste
Ma la mano non tocca
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La via delle rose si attraversa scalzi con il viso al sole e guardando in alto meglio se piove La via delle rose non porta a niente c'...





